Il cocciopesto è un materiale composto da grassello di calce, sabbia e laterizi frantumati o macinati. Sono proprio i vecchi mattoni, tegole o coppi a determinare il suo colore di partenza, che in genere varia dal rosso al giallo e può essere alterato aggiungendo pigmenti naturali (terre o altri inerti).
Il nome del cocciopesto, noto anche come “matton pesto” nel Veneto, deriva dal fatto che in origine veniva realizzato con cocci di ceramica: un modo semplice ed efficace per re-impiegare scarti e ottenere un prodotto di alto valore. La sua resistenza è testimoniata dall’ampio uso che ne facevano gli antichi romani per pavimentare strade e cortili e costruire cisterne ed acquedotti che possiamo ancora ammirare.
Oggi la preparazione del cocciopesto impiega materiali selezionati (inclusi, ove necessario, pietra e granito) cotti a temperature controllate e che danno origine a un’argilla macinata dalle diverse granulometrie e dai molteplici pregi. Se ne fa in ampio uso per i progetti di pavimentazione esterna, piazze, giardini, e zone soggette a traffico intenso.
I pregi del cocciopesto
Il cocciopesto è la soluzione ideale per chi sia alla ricerca del massimo confort ambientale, in quanto contribuisce a regolare il microclima interno alle abitazioni e al risparmio energetico. Miscelato con acqua e calce dà origine a malte e intonaci dall’elevata durabilità e traspirabilità in grado di comportarsi in modo egregio di fronte all’umidità.
La sua resistenza ed eccellenti proprietà idrauliche non sono che alcuni dei molti vantaggi di questo materiale, che:
- è facile da preparare e rapido da mettere in opera;
- ha un aspetto estetico gradevole;
- può essere applicato sia all’interno che all’esterno;
- non richiede tinteggiature aggiuntive;
- è resistente alle intemperie;
- è di facile pulizia e mantenimento.
Il cocciopesto, inoltre, è uno dei materiali favoriti dalla moderna bioedilizia. Composto di materiali naturali e 100% riciclabile, contribuisce alla costruzione di edifici a basso impatto ambientale ed è compatibile con l’uso di supporti ecologici come canapa, paglia o bambù.
Uso e applicazioni
Grazie alla sua versatilità e semplicità di applicazione, il cocciopesto si presta a una grande varietà d’usi, sia in ambienti esterni che interni.
I già menzionati intonaci cocciopesto sono ottimi rivestimenti per pareti. Le loro elevate capacità traspiranti e igroscopiche non solo rendono rapidi i tempi di posa, ma garantiscono anche un’ottima resistenza all’umidità, aiutando quindi alla creazione di un ambiente salubre e privo di muffe.
Facile anche la realizzazione di finiture di diverse varianti cromatiche, in particolare nelle sfumature del rosa e del giallo, che non richiedono l’aggiunta di coloranti ma solo l’attenta selezione di laterizi utilizzati nell’impasto.
Un uso particolarmente interessante è quello che si fa del cocciopesto nelle ristrutturazioni e restauro di edifici, anche storici. La sua composizione di grassello, calce e laterizi permette infatti di ottenere ottimi risultati grazie a una formulazione pressoché identica a quella dell’impasto originale.
Vi è poi largo uso di questo materiale per la costruzione di pavimentazioni, specie in luoghi ad alto passaggio che devono resistere nel tempo.
Posa delle pavimentazioni in cocciopesto
- Preparazione del sottofondo per assicurare una base solida e sicura.
- Stesura della malta che serve a legare insieme i pezzi di ceramica, marmo o pietra e a creare una base resistente.
- Posizionamento dei pezzi di ceramica. È importante che la pavimentazione sia uniforme e che i pezzi si adattino perfettamente tra di loro.
- Livellamento della superficie del cocciopesto.
- Stesura della malta di finitura per riempire eventuali spazi vuoti e per sigillare la pavimentazione.
- Lavori di finitura: come sigillamento, trattamento idrorepellente e pulizia della superficie.